Seguito I – azioni giuridiche

La baracca della direzione SS del campo – foto del dopoguerra presa da Hilda Lepetit

Già nei primi giorni dopo la liberazione del campo di Mauthausen le autorità statunitensi hanno cominciato a indagare su potenziali delinquenti nazisti e hanno imprigionato migliaia di membri delle SS ed ex kapo in campi d’internamento.

Nei mesi seguenti anche gli occupanti francesi, britannici e sovietici hanno condotto indagini e hanno ricercato persone sospettose nelle loro zone rispettive. Nello stesso tempo si sono sviluppate delle giurisdizioni nazionali speciali temporanee in molti paesi europei, come la Polonia, la Cecoslovacchia e anche l’Austria per punire i crimini nazisti. I crimini commessi nel sottocampo di Melk erano l’oggetto di udienze non soltanto in tribunali militari delle Forze Alleate, ma anche in tribunali a livello nazionale. In totale più di 20 ex membri della direzione del campo e delle guardie (soprattutto membri della Luftwaffe) nonché ex kapo e civili sono stati processati, tra l’altro il comandante del campo Julius Ludolph e il responsabile del magazzino Otto Striegel. Alla fine del processo di Mauthausen tenutosi nel ex campo di concentramento di Dachau nel maggio 1946 sono stati giudicati colpevoli e impiccati un anno dopo a Landsberg am Lech. A Rastatt nel 1947 e nel 1949 rispettivamente gli ex kapo di Melk Fidel Balbas e Uli Schmidt sono stati giudicati colpevoli da un tribunale militare francese di aver assassinato parecchi dei loro codetenuti per mezzo di gravi maltrattamenti e sono anche stati giustiziati. Il membro delle SS Gottlieb Muzikant, responsabile per numerosi omicidi nell’infermeria di Melk, è stato condannato a 21 ergastoli dal tribunale regionale di Fulda (RFT) nel 1960. Il tribunale regionale di Vienna ha concluso tre processi legati ai crimini commessi nel campo di concentramento di Melk con una sentenza: il civile Edmund Schödl che ha lavorato come elettricista per l’impresa Felten und Guilleaume a Melk è stato condannato a tre anni di prigione, l’ex sotto-kapo Josef Fischer è stato dichiarato innocente e Franz Höger, un capo di plotone nella Wehrmacht, che era responsabile della custodia dei detenuti è stato condannato a dieci anni di prigione.

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